GIOVANE GALASSIA SCOPERTA CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Grazie al miglioramento tecnologico dei telescopi spaziali, e la loro elevata diffusione su tutto il pianeta, l’astronomia contemporanea può vantare una produzione enorme di immagini astronomiche da dover vagliare per la scoperta di nuove pianeti, stelle e galassie.

L’intelligenza artificiale ed in particolare la componete definita Computer Vision, sta permettendo la semplificazione della ricerca astronomica in quanto permette di vagliare una grande mole di dati, che altrimenti dovrebbero essere vagliati dagli stessi astronomi prolungando i tempi della ricerca stessa.
La Computer Vision viene molto fruttata nella ricerca di quei corpi celesti che essendo in fase di formazione o comunque di piccole dimensioni spesso sfuggono all’occhio analitico dell’astronomo.
Grazie proprio all’intelligenza artificiale è stata fatta una scoperta molto interessante ovvero la scoperta di una giovane galassia, questa è stata individuata tra 40 milioni di oggetti celesti questa è stata chiamata HSC J1631+4426, è lontana circa 430 milioni di anni-luce, la sua massa solare è pari a 0.8 milioni M¤ e paragonata alla via lattea è circa 1.000.000  più piccola, al livello semplicistico è come paragonare una mandorla con una utilitaria. La Computer Vision sta diventando sempre più fondamentale in campo astronomico, e l’analisi di milioni se non miliardi di dati permette a questa particolare intelligenza artificiale di migliorare ogni giorno il suo algoritmo per la ricerca di nuovi corpi celesti. L’apprendimento anche per questa nuova rete neuronale artificiale deve essere continua di fatti il sistema aveva identificato 27 candidati possibili come nuovi oggetti celesti ma soltanto 1 è stato identificato come giovane galassia, gli studiosi però comunicano che sono entusiasti della scoperta e che questa tecnologia aiuterà sicuramente la scienza astronomica.

La scoperta di galassie molto giovani è fondamentale per comprendere le modalità di formazione e dello sviluppo e delle stesse galassie. Questo perché la maggior parte delle galassie che si osservano in cielo o che si scoprono sono generalmente vecchie.

L’intelligenza artificiale in ambito astronomico mediante lo studio di nuovi algoritmi nonostante le scoperte non dà cenno di fermarsi di fatti a maggio 2020 sul “The Astrophisical Jurnal” è stato pubblicato il nuovo modello di Computer Vision denominato Morpheus che mediante la classificazione morfologica pixel per pixel riesce ad identificare i corpi celesti ed addirittura identificare dei possibili falsi positivi.